EDITORIALE DEL MESE DI SETTEMBRE 2024
Immaginiamo di essere in una nave ancorata al largo; il mare si sta facendo sempre più grosso, e all’interno della nave si balla parecchio. Tra i marinai è sorta una discussione: è meglio rimanere all’ancora sperando che la catena non si rompa, o è preferibile affrontare la burrasca e cercare luoghi più sicuri finché si è in tempo? Se il mare non si placa, la catena comunque si romperà, per cui la scelta migliore è quella di affrontarlo essendo preparati, col timone in mano nostra.
In una situazione analoga ci troviamo oggi: tutti i valori, le abitudini, i principi che hanno regolato fin qui la nostra convivenza vengono messi in discussione, provocando una vera e propria burrasca sociale e interiore negli individui. L'insegnamento del Cristianesimo Interiore indica come un grande cambiamento si stia profilando all’orizzonte, cambiamento necessario se vogliamo passare indenni nel piano etereo, la prossima tappa evolutiva che attende l’umanità. Ogni crescita però passa necessariamente per una crisi rispetto a quanto l’ha preceduta; ma ogni crisi è al tempo stesso un rischio, se non la si sa affrontare nel modo giusto.
L’ondata di crisi sta colpendo, ad esempio, l’istituzione della famiglia: dal punto di vista materiale ne consegue una distruzione sociale e un individualismo esasperato; ma vista dal versante spirituale si comprende come sia necessaria la promozione dell’individuo, che veda oltre il legame di sangue, come disse il Cristo: “Chi è mia madre e mio padre e i miei fratelli? Quelli che fanno la volontà del Padre mio”, quindi non abolendo l’amore, ma estendendolo al di fuori della ristretta cerchia familiare. Anche il campo della sessualità viene colpito da questa ondata riformatrice: nel campo materiale sorge una gran confusione e si assiste alla perdita di qualsiasi bussola, andando a sbattere perfino contro gli scogli inamovibili delle leggi di natura; ma noi sappiamo come il cammino spirituale preveda sì un futuro superamento della sessualità, rivolgendosi però verso lo spirito, promuovendo il ritorno verso l’androginia spirituale. Uno tsunami si sta poi abbattendo sulle religioni, in lotta fratricida per il potere, sconfitte conseguentemente dall’ultima religione: lo scientismo positivista che dichiara guerra alla morte, guerra destinata ad essere perduta; la sola soluzione è lo spirito, che conosce l’esistenza della vera essenza dell’uomo, che è eterna.
Una volta spezzata la catena (le tradizioni superate) che ci teneva all’ancora, non si può più tornare indietro. Ognuno deve fare la sua scelta: o essere guidati dal materialismo, farsi cioè trascinare dalle onde verso il disastro; o alzare gli occhi verso lo spirito, al cielo, dove il marinaio scruta la stella polare, per dirigere il timone verso la via che lo conduca alla salvezza.