Editoriale di Marzo 2025

Pubblicato il 24 febbraio 2025 alle ore 14:47

La maturità dei tempi che stiamo attraversando è dimostrabile guardando al numero crescente di gruppi o associazioni che si propongono come canali o fonti di conoscenza per chi desideri sviluppare una cosiddetta “crescita interiore”. La grande maggioranza delle stesse sottolinea di solito l’efficacia pratica di quanto da loro presentato, cosa che ritengono sia l’aspetto più importante e accattivante. Resta così come sottofondo l’aspetto filosofico, che dovrebbe essere logicamente la base su cui poggiarsi per dare giustificazione delle pratiche che vi vengono svolte, talvolta eseguite utilizzando strumenti o attrezzi vari esteriori.

Si punta sulla “utilità”, ma si perde la “consapevolezza”. Naturalmente non possiamo sottovalutare l’aspetto dell’utilità, senza la quale il tutto si trasformerebbe in un vuoto esercizio fine a se stesso, ma dobbiamo anche tenere presente che i tempi attuali sono quelli nei quali è necessario sviluppare soprattutto la coscienza dell’individuo. Si rischia di guardare al solo aspetto fisico e materiale: benessere e forma fisica, relazione con gli altri, per non parlare della fortuna, e così via.

La vera utilità, tuttavia, è quella che apre la strada agli scopi evolutivi che avevamo accettato di ricavare dall’incarnazione in corso prima di nascere, e lo strumento migliore giace dentro di noi, nella nostra interiorità. Essi comprendono anche quelle esperienze che la visione superficiale di chi si concentri esclusivamente nella vita presente può considerare negative o indesiderabili, come le malattie, i dolori fisici o psicologici, le relazioni problematiche, ecc. Per comprendere questo aspetto è indispensabile un approccio filosofico, che dia a queste esperienze un significato e uno scopo. Solo così avremo una vera crescita interiore, e solo da questa coscienza possiamo intervenire in tutti i piani, e non solo in quello fisico e materiale, che è l’ultimo anello di una catena di cause che nasce dapprima nei piani non fisici.

Anziché subire i contraccolpi della vita – che se sono karmici prima o poi in ogni caso si manifesteranno – adattandoci al meglio e cercando di ostacolarli combattendoli, unica strategia possibile di chi si approccia solo dal punto di vista pratico, con la comprensione filosofica sarà possibile attribuire loro il vero valore, prendendo in mano lo svolgersi del nostro destino. Non adattando noi stessi ai frutti (buoni o cattivi) della vita, ma adattando i frutti della vita a noi stessi. Questo è davvero pratico!

Il Cristianesimo Interiore ci consente di aprire gli occhi allargando il panorama che abbiamo davanti, dandoci finalmente la sensazione di non essere in balia di un destino cieco o caotico, ma di far parte di un disegno nel quale abbiamo un ruolo di co-protagonisti, che stanno concorrendo a scrivere un copione nel quale riconoscersi, con al suo termine, la certezza di un lieto fine.

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